IL VINO: A SPASSO TRA I VIGNETI DELLA VECCHIA POMPEI
In concomitanza con la mostra a Madrid: " Catastrofi sotto il Vesuvio", ho creduto che sarebbe anche interessante sapere qualcosa del vino dell´antica Pompei in Campania e degli effetti dell´intensa attivitá vulcanica che ha sconvolto la zona dal secondo millennio a.c. in poi, fino all´esplosione "pliniana" del 79, che distrusse Pompei, Ercolano e Stabia.
Passeggiando tra le rovine di antichi paesi estinti, ci si imbatte in qualcosa di vivo, che testimonia il passaggio inesorabile del tempo. Succede a Pompei dove a due passi dall´Anfiteatro e dalla Palestra Grande, troviamo un vero vigneto in piena vendemmia.
Piú di un ettaro di terreno é stato destinato alla produzione di uve Piedirosso e Sciascinoso, proprio in
un´area che giá nell´antichitá era destinata alla produzione vitivinicola.
Piedirosso, vitigno di 2000 anni fa: un terreno particolare all´interno degli scavi, dovuto allo strato bassissimo del terrero e all´elevata densitá di impianto dei vigneti collocati nella stessa posizione originale, grazie all´utilizzo delle antiche radici.
Tre sono i sistemi di coltivo: la pergola, il palo e anche l´alberello, seguendo le fonti letterarie. Non si hanno notizie certe sul vitigno pompeiano originario, ma gli studi sugli affreschi, sui reperti, e su altri resti vegetali hanno permesso di individuare il vitigno che piú potesse avvicinarsi a quello antico.
"Si tratta del Piedirosso che si é conservato, grazie alla tradizione contadina, il nome deriverebbe dall´antica uva columbina purpurea, denominata cosí poiché la rachide e il pedicello rossi ricordano le zampe dei colombi.
Cosí sono iniziati nel´92 i primi studi sperimentali sui riperti e sul terreno.
La produzione del vino "Villa dei Misteri" ha preso avvio nel 2001, con marchio I.G.T. (Indicazione geografica protetta), che é un riconocismento che viene dato ai migliori vini pompeiani e con etichetta Mastroberardino. Il vino venduto all´asta, ha permesso ai produttori di destinare parte del prodotto al restauro.
La produzione vitivinicola é una lente sulla vita quotidiana della cittá antica, per capire cosa si produceva e come.
Pompei é viva e bisogna far sí che se ne parli bene. C´é bisogno di rendere vivi i monumenti archeologici e non considerarli semplicemente un insieme di reperti. Questi sono gli ingredienti che rendono il "Villa dei Misteri", un vino piú unico che raro, purtroppo ora in produzione limitata e destinato solo a quealche fortunato.
É interessante l´iniziativa delle cantine Mastroberardino di inviare un saggio del prodotto alle diverse ambasciate, un modo per conoscere il territorio in un bicchiere di vino.
Marivi
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